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Juventus al Max: le tre mosse di Allegri che hanno dato la svolta

La trasformazione della squadra bianconera nelle ultime sei giornate è netta: cosa è successo

La scoperta di Fagioli

La svolta tattica ha funzionato anche perché è stata accompagnata da una svolta tecnica, ovvero l’inserimento di un giocatore di maggiore qualità e visione di gioco in mezzo al campo: Nicolò Fagioli. Già le ottime prove e l’impatto importante di Fabio Miretti all’inizio della stagione avevano mostrato come la Juventus, priva di Pogba e con Paredes in rodaggio, avesse bisogno a centrocampo di un giocatore di qualità, capace di verticalizzare e farsi trovare tra le linee. Tra il numero incredibile di indisponibili e la ricerca dell’assetto migliore da parte di Allegri, l’Italian Golden Boy 2022 è stato un jolly prezioso da mezzala come da trequartista, anche alle spalle di un’unica punta, ma senza trovare una collocazione definitiva. Fagioli invece, grazie anche all’infortunio di McKennie, è entrato in squadra proprio quando il tecnico aveva trovato la soluzione del 3-5-2 e lo ha fatto in uno stato di forma psicofisica splendida, esaltata dal gran gol di Lecce subito bissato contro l’Inter. La sua fantasia, la sua tecnica, la sua visione di gioco e anche le sue capacità balistiche si sono dimostrate perfettamente complementari alle qualità di Rabiot e Locatelli: il salto di qualità del francese, da giocatore fondamentale per l’equilibrio a centrocampista totale, e la crescita dell’azzurro, hanno fatto il resto. E, a proposito di crescita, guai a scordarsi di Kean, quattro gol nelle ultime tre partite giocate, tutte sbloccate da lui.

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