Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Volley

Tuttosport

LIVE

Brasile, Tite a casa Juve: “Ecco perché avevo sottovaluto Bremer”

A tu per tu con il commissario tecnico del Brasile, da ieri in ritiro alla Continassa in vista del Mondiale al via domenica

Che allenatori europei osserva con più curiosità?
 
«Ho grande ammirazione per Ancelotti. È il profilo di un tecnico che mi piace e in cui mi identifico molto».
 
Preferisce essere chiamato Ade, come l’avevano ribattezzata da bambino, o Tite?
 
«Oggi la mia famiglia mi chiama Ade. È difficile scegliere perché ho un’identificazione con il soprannome Tite che porto fin dai tempi in cui ero giocatore».
 
Ha allenato 14 squadre di club, 12 in Brasile e 2 in Medio Oriente. Dopo il Mondiale lascierà la VerdeAmarela. Sta facendo un pensierino per andare alla conquista di un altro continente e sbarcare nel calcio europeo? Quale club del Vecchio Continente le piacerebbe guidare?
 
«Primo, dopo i Mondiali ho bisogno di riposarmi. Sono stati sei anni di duro lavoro alla Seleção e voglio dedicare questo tempo alla mia famiglia. Dare per scontato che il mio ciclo in Nazionale sia terminato è segno di maturità. Ma oggi il mio focus è tutto sulla VerdeAmarela, in futuro sarò aperto alle offerte, ma ripeto, dopo un bel periodo di riposo».
 
Cosa è mancato al Brasile nella Coppa del mondo di 4 anni fa in Russia? Quali sono gli errori da non ripetere?
 
«Oggi è un po’ ingiusto segnalare errori di qualsiasi natura nel processo di 4 anni fa. Ho assunto la Seleção nel 2016 con l’obiettivo di qualificarla ai Mondiali in 2 anni. Dopo la Coppa ho avuto modo di lavorare per un intero ciclo, abbiamo convocato 84 giocatori, abbiamo variato le formazioni, insomma ci sono momenti diversi che separano le due Coppe».
 
Ha mai ripetuto la tattica usata con l’Internacional in Copa Sudamericana 2008, quando fece allenare per una settimana tutta la squadra a giocare in 10, prevedendo il rischio di finire con un uomo in meno (cosa poi puntualmente accaduta)? Per la cronaca, grazie al suo colpo di genio avete portato a casa il trofeo nonostante il rosso a Guiñazú e l’inferiorità numerica.
 
«A volte in Nazionale non hai tempo per allenamenti specifici come questo. Cosa facciamo? Pianificare gli scenari con lo staff tecnico e valutare le variabili che possono verificarsi all’interno della gara, esponendo sempre questa pianificazione ai calciatori. Abbiamo 26 giocatori convocati e 5 possibili sostituzioni. Per questo dico loro che tutti dovrebbero essere ben preparati e attenti al gioco perché non sappiamo cosa potrebbe succedere».

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi