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Brasile, Tite a casa Juve: “Ecco perché avevo sottovaluto Bremer”

A tu per tu con il commissario tecnico del Brasile, da ieri in ritiro alla Continassa in vista del Mondiale al via domenica


Chi sarà la sorpresa della Seleção in questo Mondiale?
 
«Non so se posso parlare di sorpresa perché abbiamo un modo di giocare molto chiaro. Equilibrio, costanza e creatività difensiva, libertà nell’ultimo terzo del campo affinché sia libero di sbocciare il talento del Brasile».
 
Il Brasile è sempre fra i favoriti del Mondiale: è un peso o vi carica?
 
«Forse per la storia vittoriosa che porta negli anni, la Seleção arriva sempre ai Mondiali da favorita. Naturale, ovvio e quindi dobbiamo capire le aspettative di tifosi e media, ma con tranquillità dovremo essere abili a sfruttare le nostre qualità applicando i concetti in cui crediamo».
 
Qual è l’avversario più pericoloso per il Brasile?
 
«Credo che tra le favorite per la Coppa ci siano anche squadre come Francia, Argentina, Inghilterra, Belgio, Germania, Portogallo e Spagna con una nuova generazione di talenti. E poi occhio a Olanda, Danimarca e Senegal».
 
Com’è un Mondiale senza Italia?
 
«L’Italia, così come il Brasile, ha una storia vittoriosa, per questo l’assenza degli azzurri si sente e molto. Se nel 2021 ti avessi detto che l’Italia sarebbe stata fuori dai Mondiali non ci avresti creduto, in fondo l’Italia aveva appena vinto l’Europeo. Guarda com’è misterioso il calcio!».
 
Che consiglio dà all’Italia per ritornare in alto?

 
«Eticamente non mi permetto di dare consigli del genere».

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