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Lippi esclusivo: "Juve, attenta: l'Inter ha un'arma in più"

L’ex tecnico di bianconeri e nerazzurri ed ex ct campione del mondo gioca per noi la finale di Coppa Italia

Che impressione le hanno fatto questi primi mesi juventini di Vlahovic? 

«Ottima. È un giocatore che dà la sensazione in qualsiasi momento di poter trovare la giocata giusta. Cerca di proporsi, cerca la conoscenza con i nuovi compagni di squadra. Ed è un calciatore con delle giocate straordinarie». 

Se Vlahovic, De Ligt, Chiesa e Locatelli sono giovani, Miretti è giovanissimo. Che pensa di lui? 

«Non lo conoscevo e mi è piaciuto molto, non mi ha stupito vederlo di nuovo in campo a Genova dopo la prova contro il Venezia. E non mi stupisce che Allegri ne parli molto bene». 

Cosa le è piaciuto in particolare di lui? 

«L’ordine e la capacità di verticalizzare per gli attaccanti. Sono due cose che mi sono piaciute molto».  

Dai giovani a Chiellini: si avvicina il momento dell’addio, come si sostituiscono un giocatore così in campo e un uomo così nello spogliatoio? 

«Non so cosa farà Giorgio, non ne ho parlato neanche con mio figlio (Davide Lippi è l’agente di Chiellini, ndr). Dico solo che se smette mi dispiace, perché mi piace molto vederlo. Perché ogni volta che entra in campo, che sia all’inizio, a metà o a fine partita, vedo una figura totalmente in sintonia con la psicologia della squadra dove gioca, anzi, delle squadre dove gioca, perché c’è anche la Nazionale. E perciò io tifo perché duri il più a lungo possibile. Figure così fanno la fortuna degli allenatori: io ho avuto la fortuna di averne diversi di questo tipo di giocatori, e infatti abbiamo vinto abbastanza». 

A proposito dei suoi giocatori. Molti sono diventati allenatori di grande successo, l’ultimo che si sta affacciando alla ribalta è il tecnico del Verona, Igor Tudor: che pensa della sua stagione? 

«Lo considero il più bravo degli allenatori emergenti di questo campionato. Ce ne sono stati tanti bravi, a partire da Italiano, Dionisi, anche Zanetti che pure è stato esonerato, ma nelle squadre che lottano per salvarsi ci sta perché a un certo punto la società le prova tutte. E anche altri. Tudor è quello che ha organizzato la squadra con una mentalità, una grinta, una determinazione che non sono soltanto dovute alle caratteristiche dei singoli, ma a un’organizzazione di gioco che li porta ad attaccare, a pressare, ad aggredire. E poi ha giocatori che stanno facendo benissimo come Caprari, Barak, Simeone... È stato molto bravo e gli faccio i miei complimenti».

Se lo aspettava allenatore a questo livello? 

«E come si fa ad aspettarselo? Ho avuto un giocatore campione del mondo come Deschamps che lo è diventato anche da allenatore, o campioni d’Europa come Conte che poi ha vinto tutto da allenatore. Come si fa ad aspettarsi queste cose qua? Però ne ho avuti tanti che sono diventati bravi». 

Tanti tifosi juventini, invece, continuano a criticare Allegri, nonostante gli anni di vittorie: si è fatto un’idea del perché? 

«No. Sono quelli nostalgici delle vittorie, degli scudetti. Però non si può discutere un allenatore come Allegri. Di recente ho detto che Massimiliano è un ottimo gestore di grandi giocatori, davvero bravissimo a gestirli, ma probabilmente adesso nella Juventus mancano proprio un po’ di grandi giocatori». 

Tra Di Maria, Zaniolo e Raspadori, i nomi più caldi tra quelli associati alla Juventus, chi può colmare la lacuna? 

«Non valuto mai possibili accostamenti di mercato e non mi permetto di dare consigli». 

Parliamo solo dell’aspetto tecnico: che ne pensa di due giovani come Zaniolo e Raspadori, a prescindere dal mercato? 

«Sono giovani importanti. Poi non è che una squadra può comprare tutti i giovani importanti del mondo, o avrebbe 45 giocatori. Ogni società prenderà quello che le serve». 

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