TORINO - L’obiettivo: Dusan Vlahovic in maxi-formato Champions League. Massimiliano Allegri ha fatto tutto un lavorone finalizzato ad avere il suo bomber al top per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League, in programma mercoledì all’Allianz Stadium contro il Villarreal. Ha fatto un lavorone, Allegri, si intende, sotto tutti i punti di vista: fisico e mentale, ambientale pure. Essì perché a ben pensarci l’ex Viola sarà pur arrivato a Torino accolto in pompa magna con lo status di salvatore della... nuova patria: acquistato per la cifra monstre di 70 milioni di euro (più eventuali ulteriori 10 milioni di bonus) e lautamente stipendiato (7 milioni netti a stagione più premi a rendimento).Tuttavia la sua esperienza internazionale era pressoché nulla: ok le 14 presenze con la Nazionale maggiore serba, ma a livello di squadre di club il bilancio era fermo all’unico gettone, in Europa League, collezionata con il Partizan nel 2016-17 contro lo Zaglebie Lubin.

Il 22 febbraio scorso, dunque, all’Estadio de la Cerámica di Vila-Real, proprio con la Juventus Dusan ha debuttato in Champions Legaue. Segnando peraltro un gol da record dopo appena 32 secondi. Dopodomani si troverà dunque al cospetto della sua prima vera partita da dentro o fuori nel gotha del calcio. Non è roba da poco.

Ecco perché, insomma, Allegri ha voluto preparare il terreno concedendo un po’ di riposo a Vlahovic sabato contro la Sampdoria: a Marassi, infatti, l’attaccante è partito in panchina per la prima volta da che è alla Juventus, subentrando a Moise Kean al 20’ della ripresa. Giusto una mezzoretta di gioco, dunque: per non sentirsi dimenticato e restare sul pezzo (un gollettino avrebbe consolidato ulteriormente il morale...), evitando però di consumare troppe energie. Dopo otto partite da titolare, in un mese, beh, un attimo di tregua diventa imprescindibile oltre che fisiologico.

Tutti gli approfondimenti sull’edizione di Tuttosport