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Locatelli: "Juve da pelle d'oca, Allegri ci insegna a vincere"

Il centrocampista è nel club che ha sempre sognato: "Che emozione vedere per la prima volta la maglia bianconera con il mio nome"

Da ragazzino ha bruciato le tappe. Ha vestito subito una maglia pesantissima come quella del Milan, si è rilanciato al Sassuolo ed è arrivato in Nazionale, vincendo da protagonista l'Europeo. Il tutto sognando la maglia della squadra del cuore, altro obiettivo centrato per Manuel Locatelli che si è raccontato in un'intervista rilasciata sui canali ufficiali della Lega Serie A. "Ho vissuto in particolare due momenti da pelle d'oca da quando sono alla Juve - ha spiegato il centrocampista bianconero - il primo quando ho firmato il contratto e ho visto la scritta Juventus Football Club, è stato qualcosa di fantastico. La seconda quando sono andato allo stadio e per la prima volta ho visto la mia maglia con il mio numero e il mio cognome, è stata una grande emozione, ho preso la maglia, me la sono baciata e mi sono detto: Manuel adesso sei qui ed è arrivato il momento di giocare".

Il percorso e il rapporto con Allegri

Non tutto è stato facile. La Juve ha stentato a inizio campionato, non è ancora la squadra che proprietà , tecnico e tifosi vogliono e Locatelli ne è perfettamente consapevole, così come sa che vestire la maglia del Sassuolo o quella della Vecchia Signora non è la stessa cosa. "Per me è cambiato il modo di giocare, ma alla fine io interpreto tutti ruoli sempre con le mie caratteristiche, magari è cambiato anche il modulo, ma il concetto per me è sempre quello di cercare di giocare la palla nella maniera più pulita possibile, provando a far giocate importanti: era quello che facevo anche al Sassuolo"Allegri lo aveva già conosciuto quando aveva 16 anni e il mister, allora del Milan, decise di aggregarlo al gruppo della prima squadra. "Quando me lo dissero c'era ancora Kakà e per me è stato veramente emozionante, il mister mi aveva fatto i complimenti, ero contento ed è stato un momento veramente bello. È un tecnico esperto ed è un vincente, lo ha dimostrato sul campo che sa vincere ed è quello che ci insegna". 

Questione di mentalità

La mentalità vincente? "Quando arrivi in questo club è la prima cosa che noti ed è quella che ha permesso alla Juve di fare qualcosa di unico, la percepisci subito, non solo tra i dirigenti ma proprio nel contesto e in tutto il mondo Juve. Purtroppo in questa stagione siamo caduti in partite dove non dovevamo cadere, ma è successo e ora possiamo solo guardare avanti. Siamo consapevoli che dobbiamo fare di più e che ci sono tanti aspetti da migliorare, credo che la continuità e l'orgoglio adesso siano le cose più importanti". Di grandi traguardi ne ha tagliati, ma non ha ancora festeggiato i 24 anni e ha tanta strada da percorrere ancora. "Per fortuna sono un ragazzo che continua a sognare, anche perché nel nostro mondo fermarsi è impossibile, so che devo continuare a migliorare, ho sogni individuali e collettivi come vincere un trofeo importante con la Juventus". Prossimo step per i bianconeri la sfida di domani a Venezia. "Affrontiamo una buona squadra, hanno un allenatore (Zanetti, ndr) che li fa giocare bene, ma tutte le partite sono difficili perché la Serie A non è un campionato facile, ma noi siamo la Juventus e dobbiamo vincere sempre".

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