TORINO - Il tempismo è una dote spesso meno celebrata rispetto ad altre più appariscenti, come tecnica, velocità o forza fisica, ma fondamentale per un calciatore, in particolar modo per un attaccante. Alvaro Morata lo possiede sul campo e in questi giorni ne ha fatto sfoggio in senso più ampio: ritrovandosi (almeno così spera Massimiliano Allegri, fiducioso di averne presto conferma) dopo un periodo opaco proprio nel momento in cui la Spagna aveva, e la Juventus ha, più bisogno di lui.

Morata e il gol contro la Svezia

Ingiustamente messo alla gogna dai tifosi spagnoli in estate, con tutto l’allucinante livore che certa gente è in grado di sfogare sui social network, per l’errore durante i rigori finali nella semifinale dell’Europeo contro l’Italia, domenica sera è stato proprio lui a firmare l’1- 0 sulla Svezia che ha sancito la qualificazione della Spagna al Mondiale 2022. «Non c’era da chiudere un cerchio - ha commentato dopo la partita - o da zittire qualcuno. Certo è che il destino è stato giusto, perché in questo campo ho passato tanti momenti difficili quest’estate». E non è che i primi mesi della stagione in bianconero siano stati esaltanti.

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