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Juve, McKennie si è perso. E anche Ramsey è in bilico

Il centrocampista non ingrana: cerca il rilancio in Nazionale, però sta rischiando. I bianconeri non mollano Tchouaméni

Chi l’ha visto al derby non ci ha messo molto a capire come sarebbe andata la sua domenica: tempo di vederlo all’opera contro la difesa del Torino, presa d’infilata per due volte nei primi 7 minuti, mentre sprecava due palle gol. E per Weston McKennie che, giusto una stagione fa, aveva segnato 6 reti tra campionato e Champions (non male per un centrocampista) tanto da classificarsi al quinto posto tra i bomber stagionali della squadra, buttarsi via così non è sembrato un bel segnale. Ma in generale è stato sotto tono l’intero avvio di stagione dell’ex Schalke 04. Non era piaciuto neppure a Barcellona nel Gamper oppure contro l’Atalanta allo Stadium nel precampionato, quindi nel mezzo di una Juventus malandata di suo era stato tra i più deludenti già contro l’Empoli alla seconda giornata, schierato nella posizione insolita di trequartista alle spalle di Chiesa e Dybala. Sceso sotto il 5 in pagella a Napoli e ancora al di sotto dei suoi standard a La Spezia nonostante il successo bianconero, Wes ha racimolato spiccioli di partita fino alla sfida contro il Toro.

Se l’unica sufficienza stiracchiata è frutto dei 25 minuti finali di Malmoe, dove ha sostituito Bentancur a partita ampiamente messa in ghiaccio, significa che qualcosa non va. Probabilmente più di qualcosa, se l’incursore della Juve marchiata Pirlo si è man mano perso tra una prestazione negativa e l’altra, abbinata a comportamenti extracampo che hanno fatto parecchio discutere. Dalle indiscrezioni su un regime alimentare poco consono ai doveri di un atleta ideale fino all’esclusione patita a settembre in Nazionale, motivata dal ct Berhalter per «tutelare la squadra», allorché McKennie era stato catturato in un video mentre scendeva dal pullman di squadra e - unico calciatore privo di mascherina - si fermava a firmare autografi ai tifosi mentre i compagni sfilavano in hotel, non c’è pace per il texano classe ’98. Il centrocampista, che per l’accaduto si era scusato con tutti ed è ora rientrato nel giro in vista degli impegni validi per le qualificazioni al Mondiale contro Giamaica (8 ottobre), Panama (11) e Costa Rica (14), nel corso dell’ultima sessione di trattative è stato sul mercato e ha ricevuto offerte da club inglesi e tedeschi, ma non ha mai aperto a una potenziale cessione, già complicata dal fatto di essere stato pagato 21,5 milioni dalla Juventus tra prestito e riscatto del cartellino. E pensare che nell’accordo stipulato a suo tempo balla un massimo di ulteriori 6,5 milioni di bonus legati a determinate condizioni.

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