ROMA - «Vi ho detto tante volte “Vi dovete preoccupare quando non vi dico più niente”. Se io ti spacco la schiena, ti chiedo di più, mi incavolo... è perché ho fiducia», racconta Julio Velasco ad Andrea Zorzi nello splendido documentario sulla generazione di fenomeni del volley azzurro realizzato dall’ex opposto (lo potete vedere sul canale youtube dello stesso Zorzi). Se Massimiliano Allegri nelle prove di azioni d’attacco dell’allenamento di giovedì si è mosso in prima persona per mostrare tempi e tipo di movimenti a Federico Chiesa e poi ha ordinato al suo più fresco (anche atleticamente) collaboratore, Simone Padoin, di affiancare l’azzurro nell’esercitazione per fargli da punto di riferimento, è perché crede fermamente nelle potenzialità dell’ex viola. E vuole che quanto prima le realizzi appieno, abbinando alle “armi” innate («il dribbling, la ricerca della porta e il tiro in porta, e la cattiveria con cui fa queste cose nessuno gliele toglie») la capacità di utilizzarle nel migliore dei modi migliorando «sul piano della lettura della partita e dei tempi di gioco», come ha detto il tecnico alla viglia di Juventus-Milan.

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