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Marino: "L'Allegri bis è caviale. Sarà l'anno di Dybala"

Le parole del dt dell’Udinese: "Meglio sfidare la Juve subito. Il dopo De Paul? Occhio a Molina"

L’Allegri bis parte ufficialmente da quella Udine dove, tre mesi fa (11 maggio), un uno-due di Cristiano Ronaldo nei minuti finali tenne in vita la fiammella Champions della Juventus e mandò su tutte le  furie il dt dell’Udinese Pierpaolo Marino. «La rabbia è passata, ora sono sereno. È tutto dimenticato. Guardiamo avanti, al nuovo campionato», racconta l’uomo mercato dei friulani.

Oggi partite con la Juventus: meglio o peggio affrontarla all’esordio?

«Meglio. Perché il fattore sorpresa di solito si verifica più facilmente all’inizio piuttosto che a campionato in corso. Speriamo sia così per l’Udinese».

In panchina, nella Juventus, ritrova Allegri: stupito del ritorno di Max?

«No, anche perché lo conosco da tantissimi anni. È stato  un mio giocatore, Max, e in questo biennio in cui è stato fermo ci siamo sentiti parecchie volte e ho sempre avuto la sensazione che tornare a Torino gli sarebbe piaciuto. Con Allegri le telefonate non durano mai meno di mezzora: è un toscano ironico, troppo simpatico. E poi ci siamo visti qui a Udine per un evento: oltre che con me, mantiene tuttora un bellissimo rapporto con la famiglia Pozzo».

C’è sempre scetticismo sui ritorni dei giocatori e degli allenatori nella squadre dove hanno già vinto tanto: in questo caso hanno più da perdere la Juventus e Allegri o le rivali per lo Scudetto?

«Le concorrenti per il titolo. I bianconeri non corrono il rischio della minestra riscaldata perché Allegri è caviale. Max mi sembra bello carico, determinato. E poi lui ha due grandi pregi: l’equilibrio e la praticità delle scelte. Allegri rende il calcio semplice, non cerca un’alchimia fatta di mille ingredienti chimici... Appartiene alla categoria dei vincenti: attualmente è tra i  top 5 con Guardiola, Klopp, Tuchel e Simeone. Sì, con Allegri la Juventus parte favorita».

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A proposito di tecnici: a parte Allegri, chi la intriga maggiormente tra Mourinho, Sarri, Spalletti e Simone Inzaghi?

«Sarri, che alla Lazio lavora in un contesto diverso rispetto a Juventus e Chelsea e parte da una eredità  importante come quella di Simone Inzaghi. Mourinho è una certezza, altro che allenatore arrivato come sento dire da qualcuno...».

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E dalla Juventus, se potesse, chi acquisterebbe?

«Ai tempi dell’Atalanta sono stato a un passo da Dybala:  poi cambiarono gli agenti, il prezzo salì alle stelle e il Palermo si aggiudicò la Joya. Ho un debole per Paulo, da sempre, e sono sicuro che  questo sarà il suo anno. Però mi auguro che il suo anno cominci dalla seconda giornata. Potessi, ma non posso, prenderei Chiesa».

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