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Pirlo, la svolta o l'addio. La Champions può non bastare

Marco Canoniero

La Juve prospetta già il futuro dell'allenatore, ma gli lascia un'ultima possibilità: deve portare in vetta la sua squadra, o diventerà ex

Ha talmente tanti avversari addosso, Andrea Pirlo, che anche da giocatore avrebbe fatto fatica a uscire con il pallone da un pressing del genere, pur con tutta la sua classe sublime. Ancor più difficile è che riesca a uscire conservando la panchina della Juventus dalla pressione di risultati negativi, possibili successori la cui ombra si allunga ogni giorno di più, prestazioni deludenti e rischio di non qualificarsi alla prossima Champions League.

Andrea deve dimostrare di poter vincere il prossimo anno

Proprio la società bianconera si è convinta la scorsa estate che da tecnico Pirlo possa ripetere quanto fatto da giocatore. Ma la Juventus non può aspettarlo e non può concedersi di iniziare la prossima stagione con dei dubbi: per questo è difficile che il tecnico conservi la panchina. L’unica certezza, adesso, è relativa a uno scenario d’addio: sicuro se la squadra bianconera non riuscisse a qualificarsi alla prossima Champions League, a prescindere dal risultato della finale di Coppa Italia contro l’Atalanta del 19 maggio. Vincerle tutte, buon proposito espresso troppo presto, troppo spesso e soprattutto troppe volte disatteso, potrebbe rappresentare il segnale che la scintilla è scoccata, che Pirlo ha messo in moto la squadra e la sua carriera di allenatore. E allora la Juventus potrebbe concedergli di guidare anche nella prossima stagione.

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