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Juve, nodo quarta punta, ma servono cessioni: il piano di Paratici

Giroud e Milik, valutati in estate, a gennaio saranno ancora raggiungibili

La riflessione alla Juventus l’hanno ovviamente già fatta a settembre: Cristiano Ronaldo, Paulo Dybala e Alvaro Morata avrebbero costituito un reparto offensivo numericamente sufficiente? Avere un solo centravanti di ruolo, lo spagnolo, sarebbe stato abbastanza? Riflessione che a un certo punto aveva iniziato a trasformarsi in azione: da Giroud a Llorente, passando per giovani come Scamacca e soprattutto per un ritorno di Kean, la dirigenza bianconera stava cominciando a muoversi.

Necessità di far quadrare i conti

La necessità di far quadrare i conti a bilancio, di rispettare i limiti della rosa e la decisione, concordata con Andrea Pirlo, di concentrare tutti gli sforzi su Federico Chiesa, hanno poi portato Fabio Paratici ad abbandonare la pista della quarta punta. Una scelta fatta a ragion veduta e avendone ben presenti le conseguenze: tanto più che alla prima di campionato, con Dybala ancora infortunato e Morata non ancora bianconero, la Juventus aveva affrontato la Sampdoria con il solo Ronaldo come attaccante vero, con Kulusevski avanzato al suo fianco. Con ottimi risultati, peraltro. E proprio la consapevolezza di poter schierare all’occorrenza in attacco lo svedese o Chiesa ha pesato nella scelta di rimanere con sole tre punte di ruolo, delle quali solamente una è un centravanti vero e proprio.

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