TORINO - Basta dire i due cognomi: Chiellini-Suarez. In automatico alla mente balzano le immagini dell’uruguaiano che - durante i Mondiali del 2014 - morde voracemente l’azzurro, il quale poi mostra incredulo all’arbitro la spalla con i segni dell’attacco... ferino. Una scena che ormai si colloca a buon diritto nella storia (non necessariamente la più moralmente elevata) del calcio. Esageriamo, provocatoriamente, addentrandoci in un ipotetico museo anatomico del giuoco del pallone: la mano di Maradona, i capelli di Valderrama, il tallone di Bettega... E gli incisivi di Suarez. Folklore a parte, però, reimmergendoci in tema calciomercato, l’episodio di cui sopra torna di strettissima attualità nel momento in cui Suarez diventa obiettivo di mercato juventino e dunque si candida potenzialmente a diventare compagno di squadra di Chiellini. Di più ancora, di capitan Giorgio Chiellini.
Per Suarez la Juve è la prima scelta
Ebbene, urge a questo punto un chiarimento. Ché se è vero che tutti ricordano il morso, qualcuno può essersi perso le successive tappe della vicenda. Tappe di (ri)avvicinamento e persino di ammirazione, stima reciproca, concreti gesti distensivi. Suarez ebbe innanzitutto modo di dichiarare, qualche mese dopo il fattaccio: «Ho sofferto. Ho sbagliato lo ammetto, ma sono un essere umano. Ogni giocatore ha il proprio stile di gioco, il proprio carattere e questo mi ha fatto arrivare dove sono ora». E Chiellini svelò qualche retroscena: «Improvvisamente ho notato che mi avevano morso la spalla. E’ successo e basta, ma questa è la sua strategia di contatto nella lotta corpo a corpo e, se posso dirlo, è anche la mia. Lui ed io siamo simili. [...]
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