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Caos Barcellona: Abidal rischia, Arthur al bivio. La Juve c'è ancora

Il ds dei catalani potrebbe pagare lo stallo sul mercato Ma Bartomeu crede ancora nello scambio con Pjanic

BARCELLONA - Domenica prossima Eric Abidal festeggerà il secondo anniversario da “secretario técnico” (direttore sportivo) del Barcellona. Il 7 giugno 2018 Josep Maria Bartomeu decise di scommettere sull'ex terzino sinistro blaugrana perché - disse - «è un idolo del club» e, allo stesso tempo, perché «è un grande conoscitore del calcio francese che attualmente è la più importante cantera del mondo». Le cose, tuttavia, sono andate in maniera decisamente diversa rispetto alle sue attese ed è per questa ragione che il presidente del Barça si è convinto a prescindere dalla sua collaborazione. «Fanno tutto Bartomeu e Grau, Abidal è isolato. Non sanno ancora se mandarlo via prima o dopo la fine del mercato»: di certo, secondo le fonti consultate da Tuttosport, è che il dado di Abi sia già stato lanciato e che quello del 7 giugno sarà il suo secondo e, allo stesso tempo, ultimo anniversario da ds blaugrana: «È solo questione di tempo». Lo scenario più probabile è che Bartomeu mantenga Abidal al suo posto, quantomeno fino alla conclusione della sessione estiva del calciomercato. Sostanzialmente cambierà poco, perché Abidal è gia stato «isolato» da tempo e le sue funzioni sono state assunte dal presidente e da Oscar Grau, direttore generale del club catalano, che tra le altre operazioni stanno portando avanti quella con la Juventus che potrebbe concludersi con lo scambio Arthur-Pjanic. Su questo fronte bisogna ricordare che le relazioni tra Bartomeu e Andrea Agnelli sono più che cordiali: un motivo in più per credere che il baratto possa andare in porto, a maggior ragione qualora il tecnico Quique Setien decidesse di escludere il centrocampista nelle prime due partite di Liga in programma a Maiorca e al Camp Nou contro il Leganes.

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Formalmente, invece, a Barcellona sono coscienti del fatto che sarà molto complicato raggiungere tutti gli obiettivi di mercato e, allo stesso tempo, far quadrare i conti, ragion per cui hanno bisogno di una sorta di capro espiatorio su cui scaricare le responsabilità di un’eventuale disfatta estiva. Anche perché la situazione finanziaria del club è tutt’altro che florida, considerato che il Barcellona deve racimolare 70 milioni di euro prima del 30 giugno per evitare di aggiungere altri debiti a quelli già accumulati a causa dell’emergenza legata al Coronavirus (154 milioni). [...]

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