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Sarri: "Impossibile non amare la Juve. Noi favoriti? Leggete i numeri!"

Il tecnico bianconero ha parlato in diretta sul canale YouTube del club: "Questa squadra riceve tanto amore e tanto odio in ogni parte d'Italia. Ciò crea attaccamento, diventi gobbo. Quando tornare a giocare? Spero prima dell'estate, poi tutta una tirata di 15 mesi"

Sarri: "Il Milan di Sacchi stava 20 anni avanti"

Si torna sul discorso culinario: "La ribollita la mangiavo con la zuppa con mia nonna. Che cuoco sono? Scarso. Nell'ultimo periodo mi sta prendendo un po' la fantasia, ma il livello attuale è scadente. Mi oriento più sui primi, ma pensandoci bene, mi piacerebbe di più diventare bravo coi secondi". Sul calcio: "Cosa guardo ora? Non ho la testa completamente libera per lavorare. Riguardo partite nostre per scandire le idee. Quando si riguardano da distaccato hai un'idea completamente diversa. Pensare che l'estate la faremo, speriamo, giocando, mi trasmette la sensazione che questo sia il momento giusto per staccare. Faremo 14-15 mesi senza pausa. Ora penso a leggere, soprattutto questo, e sto nella mia fase di romanzi gialli. Rivedo anche qualche partita vecchia, soprattutto del Milan di Sacchi, e mi rendo conto che stava 20 anni avanti. Ho mai pianto di gioia per il calcio? Ho pianto più per sofferenza, visto che vinto poco a grandi livelli, poi in provincia ho vinto 7-8 campionati. Mi è capitato di tornare a casa e piangere, fa parte della passione di chi fa questo mestiere, provi grandi gioie e grandi dolori. Quando torni a casa, da solo, e fai i conti con te stesso, capita di piangere. Ma è normale, non è segno di debolezza, anzi, è sintomo di forza. Ed è la base per porsi nuovi obiettivi".

Sarri: "Al Chelsea ho avuto rapporti conflittuali"

Sulla musica: "Sono più per i Rolling Stones, molto meno per i Beatles". Il mister si accende nel frattempo la quarta sigaretta della diretta. "Più vai in alto è più è difficile relazionarsi con i calciatori, ma fino a un certo punto. Cambiano le qualità tecniche, ma non quelle umane dei ragazzi, che hanno 20-30 anni e che sono tutti uguali in tutte le categorie. Io ho avuto un rapporto conflittuale nello spogliatoio del Chelsea per 4-5 mesi, poi quando ho detto loro che sarei andato via dopo la finale di Europa League io ho pianto e lo stesso molti di loro, perché alla fine il rapporto forte si era creato. Io sono uno che se fai male te lo dice in faccia e se fai bene ti dico 'Bravo' quando ti passo davanti. Parlo più di quello che sbagliano, forse, rispetto a quello che fanno fatto bene, e questo magari lo pagano all'inizio. Poi ti capiscono e lo apprezzano. I rapporti più veri che ho ora nel mondo del calcio, sono quelli con calciatori che facevo giocare poco. Questo significa che i ragazzi, una volta che assorbono il mio carattere, riconoscono le mie qualità. Se mi chiedono consigli calcistici e di vita? Sì, soprattutto quelli che stanno smettendo, mi chiedono consigli sull'esperienza che stanno facendo. Alcuni mi dicono 'Ho 33 anni, sto per smettere, posso venire nel tuo staff perché vorrei fare l'allenatore?'. Altri mi hanno chiamato per problemi di vita, di rapporti con la famiglia, con la moglie. Quando instauri un rapporto, ti vedono come un punto di riferimento. Purtroppo, perché significa che sono molto più vecchio".

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