TORINO - Sicuramente surreale, con una partita rinviata alla vigilia e un’altra a meno di 24 ore dal fischio d’inizio. Di certo non ideale dal punto di vista psicologico, come non lo è stata per nessuno in Italia e probabilmente nel mondo per la preoccupazione causata dal diffondersi del coronavirus, che i calciatori sentono come chiunque altro. Sul piano strettamente calcistico, però, la strana settimana seguita alla sconfitta di Lione in Champions non è stata tutto sommato una brutta settimana per la Juventus. Maurizio Sarri e il suo staff hanno dovuto fare i conti con i cambiamenti improvvisi del calendario, hanno studiato avversarie e preparato partite a vuoto, però hanno avuto anche un po’ più di tempo per recuperare i giocatori reduci da infortunio e per ricaricare le batterie fisiche e mentali dopo Lione.
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