TORINO - Forse non serviva la batosta di Verona per capirlo, ma se qualcuno avesse avuto anche un minimo dubbio al Bentegodi il sospetto è diventato conferma assoluta: Paul Pogba, qualora arrivasse (e non v’è dubbio che si farà di tutto per riportarlo a Torino), non basterà. Troppi, e troppo evidenti, i segnali giunti dalla sconfitta di sabato sera per far finta di nulla. Voltare pagina è un imperativo categorico, nel reparto in cui tutto nasce e tutto muore nelle serate di magra totale. Il centrocampo, dunque, va sotto accusa ed è ormai chiaro quanto sia necessario andare oltre un’operazione di semplice restyling. Rinfrescare il trucco non sarà sufficiente. E le ragioni alla base della ricostruzione di cui ha bisogno la mediana juventina s’incrociano con i dati anagrafici: quelli sì, inoppugnabili.

Miralem Pjanic

Con un punto fermo: Miralem Pjanic, che comunque il 2 aprile compirà trent’anni, quale centro di gravità deve essere una certezza perlomeno nell’immediato, a meno che il bosniaco in estate non sia oggetto di una proposta irrinunciabile da parte di un top club europeo. A quel punto si staglierebbero altre considerazioni. Ma per ora l’ex romanista (quello vero, s’intende, non il fratello gemello imbolsito delle ultime uscite) e Rodrigo Bentancur (lista di leva 1997), intoccabile purché eviti inutili colpi di tacco, dovranno essere i perni del prossimo futuro. Le riflessioni inevitabilmente coinvolgono Blaise Matuidi, 33 anni il 9 aprile e svincolato a fine giugno se la Juve non eserciterà un’opzione di rinnovo fino al 2021, valida non in eterno. E poi c’è Sami Khedira, praticamente coetaneo dell’ex Paris Saint-Germain (33 anni il 4 aprile), legato alla Juve fino al 2021. Conseguenza? Venderlo a giugno è opzione probabile anche se non sarà facile, visto che sta giocando pochissimo per via dei suoi muscoli cagionevoli.

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