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Diretta Sarri alla Juventus: "Ronaldo? Con me altri record. Champions nostro obiettivo"

Le prime parole del tecnico bianconero: "Essere qui è il coronamento della carriera. Io un traditore? Ho dei messaggi..."

TORINO - Inizia l'era Sarri alla Juventus. Ieri l'arrivo a Torino, l'ex tecnico del Chelsea è atterrato nel tardo pomeriggio ed è stato accompagnato nel centro sportivo della Continassa per visitare la struttura di allenamento bianconera insieme a Nedved e Paratici. Il primo contatto vero e proprio con quello che sarà il suo imminente futuro. Tra l'altro, non è sfuggito un particolare ai più attenti: l'abito del mister toscano era della marca "Allegri", una coincidenza curiosa. Questa mattina, alle 11, Sarri verrà presentato alla stampa in conferenza dando il via alla sua nuova avventura. 


Paratici, Sarri allenerà Rabiot e Pogba? “A Paul vogliamo molto bene, ma è un giocatore del Manchester United. Rabiot lo vogliono tante squadre, siamo in corsa”.

Come deve cambiare la Juventus? “E’ chiaro che vorrei dare la mia impronta, ma poi bisogna vedere la produttività. Inutile imporre idee e fare meno punti. Mi piacerebbe vedere Pjanic toccare 130 palloni, ma bisogna vedere se il resto della squadra può assecondarlo. E poi, io che sono dipinto integralista, negli ultimi 30 metri lascio grande libertà”.

Cosa le hanno lasciato le tante critiche inglesi? “Il giornalismo inglese è fatto di grandi giornali e di altri meno, mi è dispiaciuto che in Italia si riportassero soprattutto gli attacchi. Ma se le superi certe critiche ti danno forza”.

Ha speso grandi elogi per Bernardeschi: cosa gli manca? “E’ tecnico e coordinato e questo è un mix eccezionale. Deve trovare continuità e ora deve anche specializzarsi in un ruolo”.

Ridirebbe certe cose del passato? Assumerà lo stile Juve? “Lo stile Juve devo scoprirlo, le cene che abbiamo fatto mi sono sembrate cene tra amici. Certe cose del passato le ho sbagliate, altre sono state strumentalizzate. E’ stata fatta polemica su una dichiarazione sulle maglie a strisce che avevo fatto dopo un Empoli-Milan. Il dito medio è stata una reazione sbagliata, ma come dissi allora era rivolto a 20 stupidi che ci urlavano insulti razzisti e non ai tifosi della Juventus”.

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