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Cristiano Ronaldo, il ct Santos: "Ho un rimpianto che mi lega a lui"

Il commissario tecnico del Portogallo ha svelato un retroscena: "Non dovevo farlo giocare contro il Manchester United. Futuro? Farà altri quattro anni"

OPORTO - Domani, insieme, Cristiano Ronaldo e il ct del Portogallo Fernando Santos possono diventare campioni e vincere, dopo l'Europeo in Francia del 2016, anche la Nations League. L'ostacolo si chiama Olanda, ma lo stadio è quello di casa, il Dragão in quel di Oporto e il pubblico sarà tutto per CR7 - che intanto in allenamento fa magie - e compagni.

A poche ore ormai dalla finale, il commissario tecnico dei portoghesi è ritornato su un retroscena che unisce lui e Ronaldo: "Non dovevo farlo giocare contro il Manchester United, poi sono rimasto senza di lui per averlo messo in campo". L'episodio risale al 6 agosto 2003, quando Fernando Santos era l'allenatore di Cristiano allo Sporting Lisbona e decise di dargli spazio in un'amichevole contro i Red Devils. Il ragazzino - all'epoca Ronaldo aveva 18 anni - impressionò Ferguson che si decise ad acquistarlo per 17 milioni di euro. Il resto è storia e un grande rimpianto per Fernando Santos, che aveva fra le mani uno dei più forti di sempre: "Rimasi sorpreso nel vederlo e fu quel giorno che mi accorsi delle sue qualità"

Futuro

Quanto ancora giocherà Cristiano Ronaldo? Il suo ct ha un'idea chiara: "Altri tre o quattro anni, ha obiettivi precisi che lo spingono a tenersi in forma con livelli di intensità molto alti. Non è comune vedere un giocatore segnare 50 gol a 34 anni e per questo credo che continuerà ancora".

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