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Chiellini esclusivo: "Alla Juve un grande allenatore”

Il difensore dei bianconeri nella nostra redazione: "Non sono in ansia per l’attesa dell’erede di Allegri. Sono sicuro che sarà all’altezza della Juve e dei campioni che ha. Barzagli potrebbe fare l’allenatore, ma ora vuole solo calma e riposo. Che risate con gli scherzi dei sudamericani"

Un aggettivo per l'addio di Max.
«Domenica è stata una giornata emozionante. Ci hanno lasciato due persone, Max e Andrea, che mi hanno dato tanto. Non dimentico, poi, lo staff del mister. Persone speciali, con cui ho vissuto emozioni indelebili. Noi stiamo insieme per almeno 300 giorni l’anno, con le Nazionali si va anche oltre. E abbiamo avuto la fortuna di vivere con persone come Max, come Andrea, così piacevoli, a maggior ragione quando arrivi a una certa età, che ti insegnano comunque qualcosa nel modo di vivere. Andrea è una persona silenziosa, molto concentrata. Sembra un po' schivo, ma ha un lato molto divertente. Questa settimana, per esempio, ci sono stati gli scherzi dei sudamericani. E lui ha un certo appeal, una confidenza, una sensibilità con quel gruppo, che io non ho. Stava con loro e si sentiva uno di loro, era a tavola con loro e loro lo facevano sentire anche un po' più giovane. Gli hanno dimostrato tanto affetto, ogni giorno gli combinavano qualcosa, il che dimostra quanto gli volessero bene. Penso alla festa di compleanno, al dinosauro appeso negli spogliatoi, agli scherzi organizzati in macchina. Ogni giorno ce n'era una. È stata una vera dimostrazione di stima verso Andrea».

E’ vero che i sudamericani sono così diversi? E Ronaldo, ha un'indole scherzosa anche lui?
«Di base è un popolo molto leggero, dedito allo scherzo, alla musica. Sono diversi, magari gli spagnoli sono più simili a noi. Anche Cristiano sa scherzare, i portoghesi non sono come i sudamericani. Cristiano s'è integrato benissimo, non avevo dubbi. Lui è una divinità, un'entità superiore. Non sai mai come un nuovo giocatore possa approcciare dentro il gruppo. E invece lui è entrato con serietà, con il suo essere Cristiano si è calato benissimo. Non ha mai fatto pesare la sua diversità. E' stato importantissimo per riempire il vuoto che Gigi ci ha lasciato, ma non parlo solo delle partite. Buffon è stato un riferimento per il gruppo e un po' mi spaventava la sua partenza. Cristiano è stato un esempio per tutti, con la sua dedizione al lavoro. Si è integrato perfettamente nella città, va al ristorante, è curioso. La mamma l'ho incrociata spesso in centro: la saluto, non parliamo la stessa lingua, ma per educazione un saluto e un bacio ci stanno, sempre».

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