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Chiellini e Barzagli, i due degli otto Scudetti di fila

Nella rosa della Juventus, ci sono solamente due calciatori che hanno vissuto in toto lo storico ciclo del club: condividono la regione di provenienza ed il ruolo in campo e sono il cuore pulsante dello spogliatoio 


INFERNO-PARADISO – L’estate del 2014 è da shock: Antonio Conte sembra tentennare, qualche frecciatina, poi rimane, ma al primo giorno di ritiro esplodono le proprie frustrazioni, ingigantite da qualche divergenza sul mercato, e molla. In fretta e furia, Agnelli-Marotta-Nedved e Paratici portano, tra fischi, insulti ed altre azioni più becere, Massimiliano Allegri. Nell’incredulità generale e tra il disfattismo dei tifosi, sbarca a Torino l’allenatore capace di impostare un nuovo, più brillante, duraturo e convincente ciclo, ripartendo dai cocci lasciati da chi, quel ciclo, l’aveva bollato come concluso. Lo fa con umiltà, metaforicamente parlando, “chiedendo permesso”, con Buffon, Chiellini e Barzagli che rispondono “Avanti!”. Si deve remare tutti da una parte, e loro tre, più Bonucci e Lichtsteiner, sono i migliori canottieri in circolazione. Arrivano poi giovani di belle speranze, come Pereyra, Coman, Morata, cui si aggiunge Evra, a portare quel pizzico di esperienza internazionale per poter provare ad andare “a mangiare nei ristoranti da 100 euro”. La Juventus si conferma in campionato, in scioltezza, con un +15 ad aprile migliorato soltanto da quella attuale e la matematica certezza che arriva il 2 maggio. Torna nel capoluogo piemontese la Coppa Italia dopo 20 anni, sfuma la Supercoppa dopo un’interminabile lotteria di rigori con il Napoli e si accarezza il sogno Champions, almeno fino al minuto 67 della finalissima quando, sugli sviluppi di un rigore non dato a Pogba, il Barcellona va avanti 2-1 in contropiede. Alle porte dell’ultimo atto della massima kermesse continentale per club, torna la maledizione del polpaccio, che colpisce Chiellini e gli nega la gioia di partecipare alla partita più importante della sua carriera. Al suo posto in campo per tutti i 90’ c’è Andrea Barzagli, non al top della condizione psico-fisica, dopo una stagione che l’ha costretto all’infermeria per le prime 25 partite di campionato, le prime sette dell’ex Coppa dei Campioni e per la Supercoppa, ma non per la finale di Coppa Italia, vinta ai supplementari con la Lazio.

Numeri e successi:

Andrea Barzagli: 17 presenze, 0 gol, 0 assist, 2 ammonizioni

Giorgio Chiellini: 45 presenze, 1 gol, 2 assist, 11 ammonizioni

Stagione: Scudetto, Coppa Italia, finalista in Supercoppa e Champions

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