«Avremmo dovuto essere più bravi a correre alle spalle dei centrali dell’Ajax, perché loro lasciano tanto spazio». E’ in queste parole - dette e ribadite convintamente da Massimiliano Allegri nel post partita di Ajax-Juventus - che Moise Kean può cullare i suoi sogni di gloria in formato Champions pensando al ritorno dei quarti di finale in programma martedì prossimo a Torino. Perché se è vero che l’andata, Kean, l’ha suo malgrado vissuta in panchina dall’inizio alla fine (insieme con Mattia Perin, Mattia De Sciglio e Leonardo Spinazzola) è altrettanto vero che le possibilità di ricavarsi un po’ di spazio nel secondo round crescono proprio alla luce di quanto accaduto alla Johan Cruijff Arena.
Essì perché i suddetti “movimenti alle spalle dei difensori” di cui sopra (quelli che Federico Bernardeschi ha fatto un po’ meno del dovuto e che Mario Mandzukic ha fatto quasi niente) sono invece la specialità del 19enne ex granata. Uno che peraltro, dalla sua, oltre alle specifiche movenze che farebbero al caso bianconero ha anche quel pizzico di incoscienza che Massimiliano Allegri cerca in questo tipo di situazioni.
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