TORINO - Sì, Cristian Romero ha bisogno di maturare ancora. A 20 anni, e con meno di 40 presenze da professionista tra Belgrano (17) e Genoa (19), non potrebbe essere altrimenti. La Juventus lo sapeva quando a gennaio ha raggiunto l’intesa con la società rossoblù per bloccarlo, lasciandolo in Liguria fino al termine della prossima stagione, e continua ad esserne consapevole. Nel frattempo, però, il difensore argentino, che aveva debuttato in Serie A proprio contro i bianconeri il 20 ottobre allo Stadium, ha continuato a crescere. E la Juventus valuta se il percorso di maturazione giusto non debba più rapido.

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ANTICIPO - Rapido proprio come il centrale nato a Cordoba il 27 aprile 1997, che eccelle sianei duelli uno contro uno sia nell’anticipo. E in anticipo potrebbe concretizzarsi il suo passaggio in bianconero, come ha lasciato intendere lunedì il direttore generale del Genoa, Giorgio Perinetti: «Ne parleremo con la Juventus: l’augurio è che rimanga con noi almeno un’altra stagione, perché cresca e maturi ancora». Romero però è già cresciuto e maturato tanto: lo ha dimostrato in questi mesi e lo ha confermato anche domenica in Genoa-Juventus, sotto gli occhi del reponsabile dell’area tecnica bianconera, Fabio Paratici. D’accordo che la squadra di Massimiliano Allegri, fisiologicamente scarica dopo la strepitosa partita con l’Atletico Madrid di cinque giorni prima, a Marassi non ha giocato al meglio, ma Mandzukic e Dybala rappresentano comunque un test probante. E un test probante, dal punto di vista mentale, lo rappresentava il fatto stesso di affrontare il club a cui è destinato: superato senza alcun turbamento. E così la Juventus sta valutando di anticipare il trasferimento di Romero a Torino.

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