TORINO - Vanno parecchio di moda, in questo periodo, le analisi costi-benefici. E in casa Juventus, in un certo senso, se ne può fare una inerente gli effetti dell’eventuale scambio Salah-Dybala (più conguaglio). E’ indubbio, al proposito, come vi siano diverse considerazioni che contribuiscono a rendere più allettante, ergo meno difficilmente realizzabile, un affare che per la dirigenza juventina oggettivamente comporta tutta una serie di ostacoli da superare. Considerazioni, è bene precisarlo, di stampo squisitamente tecnico-tattico ma anche di natura più prettamente economica, di marketing, d’immagine. Aspetti cioè che possono avere un peso specifico nodale, a maggior ragione una volta preso atto delle conseguenze (strapositive) dell’acquisto di Cristiano Ronaldo, il più oneroso della storia bianconera eppure il più redditizio.
TRIDENTE DELLE MERAVIGLIE - Dal punto di vista tattico, comunque, non si sbaglia. Se è vero - come è vero - che cedendo ora Paulo Dybala ci si assumerebbe il rischio di vederlo trovare piena consacrazione altrove (provando poi un senso di rammarico da incompiuta bianconera) è altrettanto incontrovertibile che al suo posto verrebbe acquistato un giocatore che non lo farebbe rimpiangere, anzi. Salah è stato uno dei campioni più determinanti e incisivi nella scorsa Champions League: secondo nella classifica marcatori generale a quota 11 sigilli (alle spalle di Ronaldo, 15,) nonché quarto nella graduatoria degli assist (4).
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