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Juventus, Allegri con la guardia alta: «Rispetto per il Chievo: è una squadra viva»

Il tecnico alla vigilia del posticipo allo Stadium: «Cancelo nel tridente? Ancora no. Il poker di Zapata? Ronaldo non ha bisogno di stimoli»

GLI ALTRI INFORTUNATI - «Mandzukic vediamo di recuperarlo per la Lazio: è difficile, però vediamo. Barzagli sta “lavoricchiando” ed è in fase di recupero. Benatia è ancora fuori per l'infiammazione che ha avuto tra adduttore e pube. Cuadrado è “morto”… Pjanic è molto migliorato rispetto alla botta al polpaccio e vediamo in settimana di recuperarlo. Intanto domani non gioca perché è squalificato, avrà una settimana per recuperare».

LE SCELTE - «Non ci sarà turnover, ma alcuni giocatori cambieranno. Dietro uno tra Chiellini e Bonucci starà fuori e al suo posto giocherà Rugani. A destra ci sarà De Sciglio, a sinistra Alex Sandro. A metà campo può darsi che si giochi a tre oppure a due: se si gioca a due, giocheranno Bernardeschi e Douglas Costa assieme, se si gioca a tre ci sarà solo uno dei due. Devo portarmi dei cambi in panchina, oltre a Kean, anche perché potrebbe pure essere una partita incerta. E in porta gioca Perin».

BERNARDESCHI - «Non chiedo solamente a lui di crescere, ma lo chiedo a tutti e tutti i giorni. L'acquisto importante di gennaio, intanto, sarà Khedira. Quanto agli altri, è normale che dopo i traguardi raggiunti il rischio più grosso sia quello di adagiarsi un po'. Ma non deve accadere, altrimenti rischiamo di compromettere tutto, perché poi arriverà il turno delle tre partite in una settimana… Ogni giorno bisogna lavorare non per mantenere, ma per migliorare la condizione fisica e la qualità del gioco. E per farlo bisogna avere la testa giusta, mettendosi in discussione e venendo al campo per fare fatica e raggiungere gli obiettivi. Altrimenti avremo sempre alti e bassi. E perciò domani dovremo fare una partita aggressiva impattando subito bene».

I LIMITI - «Non chiudiamo le partite? Dobbiamo lavorare tanto su questo perché soprattutto nelle gare secche dove gli avversari non hanno possibilità di replica devi chiuderle, altrimenti le partite rimangono aperte. Bisogna capire che quando l'avversario sta per morire, va ucciso. Non deve sopravvivere: è una questione di testa, non di piede».

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