TORINO - Una questione di cuore. Massimo Cellino l'ha messa in questi termini. E c'è da credergli: quando i presidenti si innamorano di un talento si instaura un patto di sangue, che va oltre il denaro. Il colpo di fulmine del vulcanico patron del Brescia per Sandro Tonali è di quelli che lasciano il segno. Soprattutto in chiave mercato: prima che il club lombardo si privi del ragazzo, uno dei più promettenti classe 2000 in circolazione, ci vorrà del tempo. Le Rondinelle, innanzitutto, devono assimilare l'idea di perfezionare una cessione che avrebbe delle ripercussioni immediate nell'economia della squadra guidata da Corini. E in questo senso, la Juventus in primis, potrebbe rivelarsi particolarmente sensibile all'esigenza del club lombardo. Massimiliano Allegri, infatti, non ha la necessità immediata di rimpolpare il centrocampo con un ragazzo che avrebbe bisogno di tempo per comprendere il mondo bianconero. E la fretta non abita certo a casa del tecnico livornese, che non disdegnerebbe l'ipotesi di lasciare Tonali a Brescia per un'altra stagione. Fabio Paratici, naturalmente, la pensa come Max. L'ottica di lasciare Sandro nell'habitat naturale in cui è cresciuto non è affatto un problema, anzi. Perché così il giovane regista, che Mancini sta provando da interno di centrocampo in nazionale, avrebbe un anno e mezzo di margine per accumulare minuti, esperienza, contrasti e tutto ciò che serve ad un fresco maggiorenne per crescere.

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