Quanto ai risvolti di mercato, beh, è chiaro: il maggior o minor utilizzo di Paulo Dybala - con annesso incremento o decremento dei livelli di gratificazione personale - inciderà sulle possibilità di un addio (o meno) alla Juventus. L’argentino è del resto uno degli attaccanti più corteggiati e oggetto di riflessioni delle big d’Europa (questione di rapporto tra qualità, età, ingaggio) e negli ultimi anni è stato oggetto di diversi corteggiamenti. Ogni offerta, finora, è stata respinta dalla Juventus che ha poi provveduto a garantire al giocatore adeguamenti contrattuali (ingaggio da 7,5 milioni di euro a stagione) proprio allo scopo di riconoscere a Dybala il suo valore e mettersi al sicuro dalle controffensive.

E’ comunque certo che alcuni club esteri torneranno alla carica già a gennaio (ricordiamo che da questa stagione è possibile giocare la Champions con due club differenti) e poi nel caso ancor più a giugno. L’Atletico Madrid in primis: e qui torna d’attualità l’incontro - in teoria casuale ma chissà - tra Dybala e Diego Simeone lo scorso marzo. Anche il Manchester United, comunque, risulta particolarmente attivo. La Juve, va detto, non smania dalla voglia di cedere Dybala correndo il rischio di vederlo diventare un fenomeno altrove. Ma a fronte di una offerta di oltre 100-120 milioni di euro, le cose potrebbero cambiare.