TORINO - In crescita a destra, di nuovo al buio a sinistra. Giudizi che esulano da argomenti politici, ma che inquadrano la situazione dei terzini bianconeri in azione contro la Lazio. Fasce squilibrate perché a destra Joao Cancelo eccelle mentre a sinistra Alex Sandro s’inceppa. Tanto il brasiliano era stato sprintoso contro il Chievo, regalando a Federico Bernardeschi la palla della vittoria, quanto è stato pasticcione sabato sera allo Stadium con un sacco di palle perse e di passaggi sbagliati. E allora ci si interroga, ancora una volta, non tanto su quale sia la sua vera dimensione perché la stoffa del campione c’è, è una certezza, quanto su quale sia la molla per evitare queste amnesie.

CORRENTE ALTERNATA - Il vero Alex Sandro è quello della seconda stagione alla Juventus dopo il processo di crescita iniziato con il suo arrivo a Torino: l’anno scorso l’involuzione ha frenato il suo percorso e, dopo un’estate divisa tra cessione e rinnovo, con la conferma in bianconero, adesso continua ad agire a corrente alternata. Nella partita contro la Lazio il confronto con Cancelo è imbarazzante: decisamente superiore la capacità di spinta del portoghese (otto cross contro i tre del brasiliano), mentre Alex Sandro nelle rare incursioni in avanti ha peccato di disattenzione e mancanza di concentrazione.

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