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Juventus, il ko di Chiellini tra alternative e contraddizioni

Marco Canoniero
Ballottaggio Rugani-Barzagli per sostituirlo nel finale di stagione: ma perché col Napoli Allegri ha messo Lichtsteiner?

TORINO - Riavvolgiamo il nastro, a mente fredda, e torniamo a Juventus-Napoli. Una delle fasi più sintomatiche di “confusione in casa bianconera” è stato il momento della sostituzione - peraltro tardiva e dopo che i padroni di casa avevano rischiato una ripartenza pericolosa - di Giorgio Chiellini. Il “gorilla” bianconero chiede il cambio, il tecnico Massimiliano Allegri che nel frattempo aveva mandato a scaldarsi Andrea Barzagli e Daniele Rugani fa un cenno verso di loro (tanto che Rugani, si è visto chiaramente, chiede: «Io?») ma poi sceglie di far entrare in campo Stephan Lichtsteiner.

CONSIDERAZIONI - Ebbene, tanto per cominciare, la scelta di far scaldare due centrali anziché uno può avere il duplice effetto: 1) di trasmettere senso di indecisione all’esterno; 2) di creare insicurezza nei due centrali che si sentono in ballottaggio sino all’ultimo. Ma, per peggio ancora, la scelta di puntare poi su un terzo giocatore ha l’effetto di sancire una quasi “bocciatura” più ancora che nei confronti dei due centrali in questione, in quelli di un altro difensore ancora: Benedikt Höwedes. Howdes che in campo già c’era ma che poi è stato spostato da terzino a spalla di Benatia. Proprio perché in corsia il tedesco aveva già commesso parecchi errori e dunque ha indotto Allegri, piuttosto che a operare due cambi in un colpo solo dopo un quarto d’ora, a tentare quest’opera di correzione in corso.

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