TORINO - Oggi verrà pubblicata la sentenza di secondo grado sulla questione “biglietti agli ultrà” che coinvolge il presidente della Juventus e una serie di dipendenti o ex dipendenti bianconeri. Ma l’attesa ruota tutta intorno all’inibizione di un anno che è stata comminata ad Andrea Agnelli in primo grado. Appurato che la presunta consapevolezza che ci fossero connessioni fra gli ultrà e la Ndrangheta, alla quale si è disperatamente aggrappato il procuratore federale, è stata smontata in tutte le sedi (l’ultima è la relazione della Commissione Antimafia), nel dibattimento del secondo grado i legali bianconeri hanno portato una serie di precedenti nei quali la giustizia sportiva si è comportata in modo diverso. Assegnando una multa (e nessuna inibizione) in caso che coinvolgeva il Napoli ai tempi di Pierpaolo Marino e archiviando la posizione del presidente della società nel caso della Lazio di Lotito con l’apertura della curva Sud in occasione di Lazio-Cagliari. Un episodio, quest’ultimo, che ha colpito molto la Commissione Antimafia per il rapporto fra Lotito e gli ultrà.

La relazione della commissione parlamentare Antimafia