TORINO - La Juventus a Genova ha perso, i colpevoli esistono e le riflessioni aumentano. Altra storia è l’applicazione del Var, strumento di supporto al direttore di gara, ma che suscita dubbi quando per motivi ignoti non viene utilizzato. Chi vuole farsi un’idea degli episodi legati ai bianconeri prima di Marassi dia un’occhiata alla tabella, quanto a ciò che è accaduto ieri le perplessità montano. Nel registrare l’onestà di Chiellini («Non è un vincente chi si appella all’arbitro o alla sfortuna»), vediamo il perché. Una delle situazioni, rivelatasi determinante, che hanno scatenato le proteste juventine riguarda il terzo gol della Sampdoria: punizione di Torreira, stop e assist di Quagliarella, rete di Ferrari lasciato solo da Khedira. Il tedesco, in precedenza, subisce una vistosa spinta da Zapata anche se rimane colpevolmente immobile e con il braccio alzato per lamentarsi mentre i blucerchiati vanno a segno. L’ex Real Madrid sbaglia, ma qui il punto è un altro, considerato che il Var può intervenire nei casi di convalida di un gol. Al campano Guida, evidentemente, non è stato segnalato nulla dai signori Giacomelli e Marrazzo: errore grave e ci si chiede a cosa serva lo strumento se poi non viene applicato.