TORINO - Il fatto è che, volente o nolente, la partita per lui ha il sapore della battaglia. Sempre, anche se in palio non ci fosse nulla più della soddisfazione di averla vinta, senza coppe o coppette in palio. E’ un problema? Non per Giorgio Chiellini “il signor Wolf” che, dopo aver acquisito per meriti indiscussi il titolo di senatore della Juventus, si candida all’onorificenza di “re dei turbanti”. Allo Stadium (e non solo) non sfila l’ultimo modello della collezione primavera-estate 2018. Perché il profilo (e il prospetto) del difensore bianconero con la testa protetta da una fasciatura - colorata o meno - per via di una botta è ormai un must della casa. Contro il Benevento, come con il Verona, o la Roma, o ancora l’Olympiacos e il Real Madrid di Cristiano Ronaldo: alla 14ª stagione da juventino il piatto è bello ricco.
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SFOTTÒ - Il Chiello in versione Pulp Fiction è immagine tatuata sulla pelle del popolo juventino. Abituato, il toscano, a sportellare con gli avversari non per un banale gioco a chi si fa male di più, ma perché lui è ragionevolmente convinto di arrivare prima sul pallone. Senza paura.
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