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Terapie e carezze: vi sveliamo la "PsicoJuve"

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Allegri: «Brutti gli errori mentali, ma ho fatto i complimenti ai miei»

TORINO - Partiamo dal buono che c’è in una vittoria, da qualsiasi lato la si voglia guardare. «Ci godiamo una sosta serena», che è un mantra di Massimiliano Allegri a ridosso degli impegni delle nazionali. Se la sentiva, alla vigilia, che con il Benevento non sarebbe stata una scampagnata, ma forse nemmeno lui avrebbe immaginato una tal fatica. «La verità è che nel primo tempo rischi non ne abbiamo corsi e non ci sono stati cali. Ok, forse Alex Sandro poteva essere più reattivo dopo la spizzata che ha portato alla punizione. Però c’è poco da dire. E sul piazzamento della barriera dovrei guardare meglio. Non so. Io mi sono arrabbiato per altro». E quando dice altro, Allegri si riferisce alla gestione degli ultimi dieci minuti: troppi rischi per una squadra che, per qualità di palleggio ed esperienza, dovrebbe chiudere la partita nel freezer. Invece: «Abbiamo perso due palle nel finale e poteva essere rischioso. Nel calcio può succedere: prendi un gol da una punizione, sbagli tanto e poi perdi lucidità. I ragazzi invece sono stati bravi e hanno sfruttato tante occasioni». Bravi sì, ok. Ma... «La squadra ha tenuto per 85 minuti, negli ultimi 5 abbiamo rischiato su un tiro da lontano di Cataldi e su un calcio d’angolo. Ecco, su quel corner bisognava gestire meglio l’azione. Non mi piace quando vedo i ragazzi oltre la linea della palla e in qualche uscita siamo stati troppo imprecisi. In quello dobbiamo ancora migliorare. E un po’ mi sono arrabbiato, sì. Però stavolta non ho lanciato il cappotto: l’ho riposto con grande calma... [...]

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