TORINO - Chi invece ha “svoltato” ancora prima di cominciare, è Blaise Matuidi. Subito diventato un pilastro bianconero. Il ct francese Deschamps aiuta a capire perché il mediano sia riuscito nell’impresa con tanta facilità. «Vederlo a questo livello è una buona notizia, anche se il suo trasferimento è arrivato tardi e di solito ci sono tempi di adattamento alla lingua, alla cultura... Lui invece è stato utilizzato subito e adesso gioca partite una dietro l’altra. E’ il tipo di giocatore che mancava alla Juve anche se, e non lo dico per sminuirlo, ci sono stati infortuni e assenze in quella zona del campo: ma lui gioca perché lo merita. A Parigi forse la situazione era diventata più complicata, sarebbe anche potuto partire l’anno scorso, e ora ritrova il piacere di vincere, ma soprattutto quello di essere un giocatore importante in questa squadra».
Quanto a caratteristiche e posizione in campo: «Alla Juve ci sono 4 giocatori offensivi davanti e magari l’allenatore gli chiede di difendere maggiormente e coprire queste posizioni. Inoltre si trova in un centrocampo dove generalmente chi gli sta a fianco non è più difensivo di lui. Poi dipende dal contesto. Gioca in un campionato dove la sua squadra ha spesso il possesso palla, a volte difende a tre, lui comunque continuerà a fare quello che sa, il fatto che sia in piena forma è un bene per la Francia e per la Juve».