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Errori tattici, condizione e mercato: i "mali" della Juventus sui giornali italiani

Bartoletti

I commentatori dei principali quotidiani analizzano la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio all'Olimpicoe più in generale il difficile momento dei campioni d'Italia

GLI “SPORTIVI”
Un «Allarme Max» è quello che lancia invece Luigi Garlando dalle pagine rosa della milanese ‘Gazzetta dello Sport’ dove afferma che «Allegri ha perso i suoi cannibali. La Juve è salita sul ring come il vecchio campione che vuole far sentire allo sfidante il peso della corona. Nei primi minuti infatti la Lazio si è ritrovata all’angolo (…) ma poi si è accorta che i pugni facevano molto meno male del carisma ed è iniziata un’altra partita». A questo si aggiungono poi problemi tattici, con una «difesa mal protetta e spesso in bambola. Difficoltà nella prima costruzione di gioco perché Bentia non sarà mai Bonucci e Pjanic da solo fatica». Ecco così che si è vista «Una squadra spaccata in due, con Higuain e Dybala tristi e irraggiungibili» e ci si stupiesce del fatto che «una società come la Juventus, che in questi anni gloriosi ha riempito le casse, sia arrivata a Ferragosto senza aver dato al suo mister il centrocampista di peso e qualità che aspetta da due anni e un forte difensore centrale (…). La Juve di fatto si è indebolita. E invece, per uscire da Cardiff, serviva proprio un mercato poderoso per riaccendere entusiasmo e autostima (…) mentre gli acquisti estivi erano in panca». Fatto sta che, secondo Garlando, «dopo la Supercoppa di ieri la concorrenza da scudetto salirà sul ring più spavalda», perché «Tyson non sembra più Tyson».

Le difficoltà causate dalle moderne tournée estive, molto più dispendiose e meno allenanti dei tradizionali ritiri, vengono sottolineate da Alessandro Vocalelli sul ‘Corriere dello Sport’: «La sconfitta brucia, ma la Juve non deve drammatizzare (…). Non c’è dubbio che Allegri – a differenza di Inzaghi – abbia pagato anche le fatiche di un precampionato consumato più sulle scalette degli aerei che sui campi di allenamento». Al di là di questo comunque, il direttore del quotidiano capitolino sottolinea anche «la necessità di intervenire sul mercato (…) Alla Juve manca una pedina per sostituire Bonucci, che rispetto a tutti gli altri aveva caratteristiche completamente diverse, da primo playmaker più ancora che da ultimo difensore. Ma, ancora di più, manca un centrocampista che la Juve insegue da un anno, quando era convinta di aver preso Witsel (…). L’identikit? Facile: - chiosa Vocalelli -uno come Pirlo. Anzi no, come il miglior Pogba».

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