TORINO - 32 gol in 56 partite, uno ogni 136 minuti. Un bottino incredibile soprattutto in considerazione delle potenziali insidie di un anno d'esordio in una squadra di primissima fascia come la Juventus. Basterebbero questi numeri per spazzare via qualsiasi dubbio sulla bontà dell'operazione Gonzalo Higuain, strappato dalla società bianconera al Napoli pagando la clausola da 90 milioni di euro. Il Pipita compie un anno dall'esordio in maglia bianconera e riavvolgere il nastro delle cronache di allora fa sorridere, soprattutto pensando all'ironia che molti usarono riferendosi alla condizione fisica mostrata nel vernissage contro il West Ham.
LA PARMIGIANA - I telecronisti inglesi di quella gara, finita 3-2 per gli uomini di Allegri, presero di mira l'argentino, entrato nel secondo tempo: "Questa sera farà gol davanti a un teglia di parmigiana". Sui social proliferavano i fotomontaggi che mettevano in relazione l'elevato costo del cartellino alla forma non proprio ineccepibile evidenziata dalla maglietta bianca. In quella gara non ci fu il battesimo del gol che arrivò 9 giorni dopo nella classica sfida in famiglia di Villar Perosa.
PANCHINA E GOL - In campionato invece l'impatto del Pipita fu immediato: Allegri lo lasciò in panchina perché appesantito ma lui impiegò solo 9 minuti per lasciare il suo autografo nella porta della Fiorentina dopo aver sostituito Mandzukic. Fu il primo di una serie lunghissima di squilli che nello spazio di poche settimane hanno spazzato via le illazioni di tutti i critici. Nelle prime 7 giornate di A totalizza 6 reti, e dopo una pausa tra ottobre e novembre, sboccia a cavallo di capodanno: tra l'11 dicembre e il 17 febbraio segna 12 gol in 10 gare di campionato, rimando a secco solo una volta, contro l'Inter. Il suo bilancio finale del primo campionato in bianconero alla fine è di 24 reti, una ogni 124 minuti.
TABU' SPEZZATO - Le valanghe di gol in ambito italiano lo mettono al riparo dalle critiche ma qualcuno mormora su un rendimento europeo non all'altezza (3 gol nella fase a gironi, nessuno negli ottavi e nei quarti). Higuain però lascia il suo marchio indelebile su una delle partite più delicate della stagione, l'andata della semifinale Champions contro il Monaco: la sua doppietta ipoteca la qualificazione e in Argentina, dove non gli hanno mai risparmiato critiche, anche il quotidiano "La Nacion" lo celebra con una frase emblematica "Gonzalo ha saldato un debito che si trascinava a livello internazionale". Oggi il Pipita spegne la sua prima candelina bianconera e nessuno può più dubitare sulla sua immensa qualità: è uno dei primi 3 centravanti del mondo ed è una delle certezze più granitiche sul quale Allegri impernierà l'era post-Bonucci.