TORINO - Da Torino a Cardiff, sono immediatamente rimbalzate le immagini simili a un campo di battaglia provenienti da piazza San Carlo e dalle vie limitrofe, con centinaia e centinaia di tifosi a terra feriti dopo che la folla impazzita ha cercato di fuggire seminando panico e sangue. Accanto alla delusione per la Champions League persa, la Juventus ha mostrato fin da subito grande preoccupazione per ciò che stava accadendo nel capoluogo piemontese. Tant’è che il presidente Andrea Agnelli, dopo aver consolato uno ad uno i giocatori, ha rivolto un messaggio ai feriti di piazza San Carlo.«Mando un pensiero di solidarietà e un abbraccio a chi può essere rimasto ferito in quella che doveva essere una serata di festa e di gioia. Il mio auspicio è quello di poter dare loro appuntamento a Kiev (sede della finale Champions 2018, ndr) l’anno prossimo» la Promessa, con la “p” maiuscola. Lo stesso presidente ha chiesto informazioni e si è tenuto in contatto con Torino per avere aggiornamenti sull’accaduto. Del resto, lo scenario della notte in piazza San Carlo è stato apocalittico: quello di una tragedia mancata che ha richiamato alla memoria quanto accaduto all’Heysel nel 1985, prima di un’altra finale di Coppa Campioni, quando 39 tifosi bianconero persero la vita nella ressa allora provocata dagli hooligans inglesi. Anche Massimiliano Allegri ha rivolto un pensiero ai feriti: «Siamo vicini ai tifosi per quanto accaduto a Torino». Come mister “No Good” Mario Mandzukic, duro in campo, ma solidale fuori. «Sono triste nell’apprendere dei tifosi rimasti feriti. Spero che tutti si possano riprendere al meglio».

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