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Juventus, ma Allegri non poteva pensare prima al 4-2-3-1? No. Ecco perché

ANSA

L'infortunio di Dybala, l'arrivo tardivo di Cuadrado e la costruzione del ruolo di Mandzukic: ecco perché la svolta tattica della Juventus è arrivata solo ora

TORINO - Il 4-2-3-1 con tutte le stelle in campo dal primo minuto ha affascinato il popolo bianconero, innamorato della nuova versione molto europea della Juventus. Ma Allegri non poteva pensarci prima? No. Era praticamente impossibile. Dybala, infatti, è stato a lungo infortunato, saltando un periodo decisivo per la costruzione della squadra da ottobre a dicembre. Solo ora è completamente recuperato. Senza di lui, non si poteva pensare a questa soluzione tattica. Inoltre, Cuadrado è arrivato il 31 agosto. E per tutto il mese di settembre è stato difficile trovare settimane "libere" per provare qualcosa di nuovo. Poi si è incastrato l'infortunio di Dybala... Lo stesso ruolo di Mandzukic, che si è trasformato in un esterno difensivo e offensivo da bandierina a bandierina, è stata una lenta evoluzione, iniziata a settembre, ma arrivata a completamento solo ora. Al di là del racconto dello stesso Allegri, che ha spiegato come il 4-2-3-1 gli sia venuto in mente quasi «all'improvviso mercoledì pomeriggio», una rivoluzione di questo genere ha bisogno che tutti i tasselli siano al posto giusto e, quindi, ci vuole tempo.

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