Quello di Rugani è molto più che un semplice rinnovo: è la certificazione - l’ennesima - della bontà del progetto della Juventus. Un progetto vincente tanto per l’immediato quanto per i prossimi dieci anni. Giuseppe Marotta e Fabio Paratici avrebbero potuto incassare tanti soldi - 25 milioni un anno fa, 35 la scorsa estate - cedendo il difensore al miglior offerente: quelle di Napoli e Arsenal erano offerte concrete. All’epoca Daniele contava sulle dita delle mani le presenze, eppure nessuno in corso Galileo Ferraris ha mai nemmeno avuto la tentazione di trattarne la cessione. Segnale di forza, di lungimiranza. La Juventus è maestra nel programmare e la gestione di Rugani lo dimostra una volta di più. L’ex empolese, tifoso bianconero fin dalla nascita, incarna lo stile Juventus. Faccia pulita, ma spirito ambizioso. Non sacrificarlo in nome dei soldi facili è stato un grande colpo. In un periodo storico dove i centrali bravi sono rari e costosissimi, Rugani rappresenta una polizza sul futuro dei campioni d’Italia, che sulla solidità difensiva hanno costruito il dominio degli ultimi anni. Daniele è la perfetta prosecuzione dei vari Barzagli, Bonucci e Chiellini. Gente da Juve, cannibali veri.