TORINO - Ma c’è qualcuno che ancora si stupisce del fatto che Juan Cuadrado sia un elemento determinante (anche) a partita in corso? Il giocatore più folle della rosa juventina, in grado di far impazzire gli avversari nel momento in cui meno te l’aspetti? No, nessuna sorpresa e ogni riferimento al derby del 31 ottobre di un anno fa, degno incipit della sua storia in bianconero, non è puramente casuale. Quella sera, al culmine della crisi dei campioni d’Italia, il ricciolone s’invento un colpo di c... (già, quella roba lì) in extremis per prendersi la stracittadina della Mole e rilanciare i compagni, avviando una rimonta pazzesca, com’è nell’indole di un colombiano che in Italia non ha mai brillato per continuità di rendimento. Ma i suoi strappi risultano, sempre più spesso, decisivi, come a Lione. Gli altri quattro gol (contro - in ordine cronologico - Fiorentina, Frosinone, Bayern Monaco e Palermo) sono stati realizzati nel corso di partite giocate dall’inizio, ma il senso non cambia: la Vespa dei tempi di Firenze romba e lo farà ancora a lungo.
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