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Pagelle Juve: Asamoah-Sandro, scatto a sinistra

Tante luci e poche ombre per i bianconeri a Melbourne: bene anche Neto, Rugani e Dybala. Lemina e Hernanes da rivedere

MELBOURNE - La Juventus esce sconfitta ai rigori nel debutto della International Champions Cup. Ecco i nostri giudizi sui giocatori bianconeri, battuti dal Melbourne Victory dopo l'1-1 dei tempi regolamentari.

PROMOSSI
NETO Un tempo e mezzo per dimostrare che nella Juventus il suo profilo non stona, anzi. Su Berisha, santone dell’attacco australiano, compie un mezzo miracolo. Il brasiliano resterà il vice Buffon.
RUGANI Dopo un anno da apprendista sulle frequenze della BBC, quella in arrivo dev’essere la stagione della consacrazione. Da centrale di sinistra a centrale di destra, dal San Mauro al Melbourne Victory, stessa sicurezza e con un palo esterno che grida vendetta.
MARRONE Lì dietro, soprattutto sugli spioventi avversari, ogni tanto si balla. Lui fa ciò che può e non è detto che non sia sufficiente per convincere Allegri a tenerlo. Dopotutto, il torinese è un Club Trained Player: nelle nuove rose farebbe la sua figura.
LIROLA La Juventus l’ha preso dall’Espanyol e dopo esserselo goduto lo girerà al Sassuolo: giusto per capire che in prospettiva sarà probabilmente bianconero. Ala di nascita, terzino per necessità, l’hanno chiesto Leganes e Crotone, poi ha rinnovato. Ieri ha fatto lo stantuffo in fascia destra, servendo pure un assist al bacio a Rugani.
ASAMOAH Non è ancora al top, non può esserlo dopo una stagione a dir poco disgraziata per via degli infortuni. Detto questo, a Melbourne l’abbiamo rivisto scattare come ai bei tempi, alternando inserimenti, dribbling e coperture, con un paio di doppi passi per i fotografi, non da lui. Gran bella serata, anche da capitano.
ALEX SANDRO L’avversario diretto (il povero Nigro) non era il massimo della vita, eppure l’esterno brasiliano non ha avuto pietà. Finte, controfinte, tunnel per lasciare sul posto il nemico e crossare in mezzo. Lì dove, un giorno, svetterà Higuain...
DYBALA Non è stata la partita più scintillante della sua carriera, ma per essere il primo vero test stagionale è piaciuto. Una punizione dalla mattonella che presto sarà occupata dal nuovo presenzialista Pjanic, poi zero conclusioni, però accompagnate da un buon lavoro fatto di sponde e assist allorché decide di allargarsi in fascia. Prezioso, pur senza segnare.
BLANCO MORENO Classe ’96, ha lasciato il Barcellona per abbracciare la Juventus a parametro zero. E agli australiani vogliosi di fare bella figura ha regalato una magia in perfetto “stile Messi”: palombella da una cinquantina di metri e gol. Thomas gli ha aperto la porta, lui l’ha trasformata in un portone. «Ci ho provato ed è andata bene, è una rete che mi dà grande gioia ed emozione», avrebbe detto a fine partita.
SEVERIN Francese preso dall’Evian, lui è un difensore centrale di piede mancino, reduce da due gravissimi infortuni, con rottura di legamenti e menisco del ginocchio in allegato. Malgrado ciò, la Juventus gli dimostrò fiducia rinnovandogli il contratto. A vederlo in campo, mai decisione fu più saggia e meritata: si perde Berisha sul finire del primo tempo, ma è l’unica pecca.

DA RIVEDERE
LEMINA Allegri l’aveva testato centrale difensivo nella partitella con il San Mauro, ieri l’ha riportato in mezzo, lì dove il gabonese si sente a suo agio. Il problema, quando le consegne tattiche vengono rispettate, è la mira: tre tiri da buona posizione, puntualmente ciccati. Un assist a Cerri e l’impressione di essere ancora molto perfezionabile.
HERNANES Non aveva di fronte un centrocampo di marziani, eppure si è limitato al compitino, senza provare ad accelerare il passo o ravvivare un’azione con le intuizioni di cui ogni brasiliano sarà stato dotato da madre natura.
CERRI A conti fatti, di lui si ricorda un sinistro molle al tramonto del primo tempo. I duelli con i difensori sono il suo pane, il che lo porta spesso ad allontanarsi dalla propria area. Deve lasciare un segno più convincente, prima di salutare i bianconeri e trasferirsi alla Spal.
I GIOVANI Il ritardo di Coccolo sul gol del pari australiano non inficia la teoria secondo cui il nazionale under 18 avrà un gran futuro davanti a sé. Luci e ombre per Audero (che subisce la rete dell’1-1, però si rifà nella serie dei rigori), Vitale (molto ben conosciuto da Allegri e a segno nella lotteria conclusiva) e Kastanos (il “Messi di Cipro”). Vietato crocifiggere Macek e Padovan, che hanno fallito i penalty decisivi.

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