TORINO - Mettiamola così: il ragazzo ha vissuto giorni migliori. Più soddisfacenti, per dire, di una comparsata nel finale del match di venerdì contro il Sassuolo, che poi fa da preludio a cosa sarà in Baviera. Alvaro Morata, a meno di decisioni forti (e magari un filino sorprendenti) da parte di Massimiliano Allegri, starà a guardare anche mercoledì con il Bayern, perché lì davanti il duo Mandzukic-Dybala suona i pezzi più orecchiabili, mentre lui tende a commettere peccati di... intonazione. Il tecnico bianconero tiene tantissimo al 23enne madrileno, a maggior ragione quando gli pizzica le corde di un orgoglio che non sempre fa rima con l’impegno sul campo. Come l’altra sera quando sono bastati pochi secondi all’allenatore per rivolgere i primi “acuti” in slang livornese alla punta, rea di essere entrata in scena assumendo l’atteggiamento più sbagliato di questo mondo: molle, lento, pur essendo il più fresco dei 22. In zona mista, poi, ecco un’altra conferma della delicatezza del momento: Morata sfila via anche davanti ai giornalisti spagnoli, ogni volta in religiosa attesa di una virgola dettata dal respiro del loro connazionale. Allegri, dal canto suo, dichiarava che «alla Juventus tutti devono saper accettare le scelte tecniche». Messaggio chiarissimo...

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