TORINO - In casa Juventus si travestono da napoletani e sperano nel miracolo. Non così impegnativo come il sangue sciolto di San Gennaro, basterebbe un Sami Khedira recuperato per la sfida di domani sera contro il Napoli. Anche se ieri il tedesco ha ancora lavorato a parte insieme con Chiellini, la speranza a Vinovo non viene meno e l’ultima valutazione sarà fatta oggi nella rifinitura.

I PRO E I CONTRO - L’ultimo stop (il quinto stagionale) di Khedira è datato 31 gennaio: ha giocato soltanto un tempo contro il Chievo poi è uscito per una lesione all’adduttore della coscia destra. I medici hanno previsto uno stop di 2-3 settimane, il giocatore si sta allenando a casa anche di sera pur di accorciare i tempi di permanenza in infermeria. La sua presenza, visto già il ko di Mandzukic, sarebbe preziosa per l’esperienza, la qualità e la quantità che saprebbe garantire alla squadra. E poi c’è pure un discorso scaramantico: con Khedira in campo, la Juventus non ha mai perso ottenendo 13 vittorie e 2 pareggi tra campionato, Champions League e Coppa Italia. Un ottimo risultato per l’ex Real Madrid arrivato l’estate scorsa a parametro zero e, soprattutto, un rendimento che non fa rimpiangere Vidal. Khedira, però, va gestito e monitorato perché potrebbe avere guai peggiori: i cinque infortuni muscolari sono un indicatore di quanto siano fragili i suoi muscoli, che non devono andare in sovraccarico perché rischiano di spezzarsi. Non a caso, prima di infortunarsi Allegri lo aveva già tenuto a riposo nei turni infrasettimanali di Coppa Italia contro Lazio e Inter, facendolo giocare soltanto nel week-end, ma non è bastato. Ulteriore motivo che rende difficilssima la convocazione del tedesco: la parola d’ordine è evitare ricadute con il rischio di eprderlo per un periodo più lungo.

A CENTROCAMPO - Anche perché c’è Stefano Sturaro, che lo ha già sostituito nelle ultime partite, pronto a giocare titolare a centrocampo.

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