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Oreggia: «È Pavel il valore aggiunto della Juve»

Nedved è il nuovo vicepresidente del club bianconero. Il commento del direttore

TORINO - Il progetto di stabilità che si è voluta dare la Juventus per il prossimo triennio, ha prodotto - oltre a un nuovo Consiglio di Amministrazione - la vicepresidenza a sorpresa di Pavel Nedved. Il quale Nedved, va detto chiaro, non avrà una funzione puramente ornamentale ma continuerà a fornire il suo contributo sotto diversi profili: dal mercato fino alla gestione dei rapporti società-squadra, passando attraverso il know-how internazionale e l’appeal che vanta sui tifosi. Sarà un consigliere per Andrea Agnelli, una spalla per Fabio Paratici e un interlocutore attendibile per Beppe Marotta. Crediamo che da oggi fino al 2018 abbia tempo e modo per mettere a frutto le sue doti di ex calciatore e di dirigente, svolgendo (bene) gli interessi del club al quale è legato ormai da quattordici anni.

Nedved vicepresidente più alcune considerazioni sparse sulle aspettative agonistiche (severissimo, il presidente, a fronte di un quattordicesimo posto poco edificante per i campioni d’Italia), sulle vicende di Calciopoli e sui recenti scandali che hanno scosso il mondo del pallone, sui conti che paiono in regola, sono stati gli argomenti caratterizzanti dell’Assemblea degli Azionisti. Chi immaginava fuoco e fiamme è rimasto deluso, il rigore sabaudo ha livellato qualsiasi tipo di asperità. Se mai di asperità si potesse parlare. Certo, le considerazioni di Marotta su Hernanes hanno un po’ confuso; allo stesso modo è stata dirimente la presa di posizione su Dybala, considerato un fenomeno da fare maturare il più in fretta possibile. Un colpo grosso, non un investimento sbagliato. In un certo senso, la Juventus ricomincia da qui e si butta alle spalle un’estate bollente, con troppe chiacchiere e troppi spifferi. Per tenere insieme le ambizioni, i sogni e la realtà ci sarà il collante Nedved, una sorta di bostik ad altissimo coefficiente di aderenza. All’allenatore e ai giocatori viene domandato di provvedere al resto, archiviando il passato recente senza cancellarlo, recuperando terreno in campionato, tenendo in vita la corsa Champions. Insomma, nulla di diverso rispetto all’anno scorso e all’anno prima e all’anno prima ancora. Come storia insegna.

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