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Jacobelli: Allegri, aut aut Juve
Irrompono Capello, Lippi e Montella

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Sta prendendo corpo il piano B se le peggiori delle ipotesi dovessero trovare conferma sul terreno

TORINO - L’8 agosto scorso, a Shangai, Massimiliano Allegri sollevava la Supercoppa di Lega, terzo titolo allineato in bacheca nell’anno solare 2015, con lo scudetto e la Coppa Italia senza dimenticare la finale di Champions League, raggiunta dopo dodici anni di inseguimento. Oggi è il 28 settembre: sono trascorsi appena 51 giorni dal colpo cinese, ma in casa Juve è cambiato il mondo. I numeri schiacciano le parole e inquietano milioni di tifosi: 6 partite, 5 punti (10 in meno rispetto alla coppia di testa Inter e Fiorentina), 1 vittoria, 2 pareggi, 3 sconfitte (tante quante furono quelle incassate nell’intero campionato scorso), 6 gol fatti, 7 subiti, tredicesimo posto in classifica, 2 sole lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione.

Ora, se è vero che mancano 32 gare alla fine, che la catena di infortuni non costituisce un alibi, ma un’attenuante (anche se 11 ko muscolari in meno di due mesi sono troppi), è altrettanto vero che in società si pongono diversi interrogativi. Tocca ad Allegri e alla Juve spazzarli via prima con il Siviglia e poi con il Bologna. Arrivare allamsoata con due successi consecutivi significherebbe rimettersi in carreggiata. E se un totem come Gianluigi Buffon rileva come la squadra stia vivendo “il momento più duro degli ultimi cinque anni”, significa che l’allarme non soltanto sia giustificato, ma urga trovare la via d’uscita. Anche perché 8 formazioni diverse schierate in 8 partite (1 di Supercoppa, 6 di campionato, 1 di Champions), cambiando spesso non soltanto gli uomini, ma anche i giocatori, testimoniano la ricerca di un assetto definitivo con esito sinora alquanto negativo. Per non dire di Dybala, 40 milioni che spesso siedono o partono in panchina e Alex Sandro che non dovrebbe essere stato preso per fare la riserva. Alle corte. Sta prendendo corpo il piano B se le peggiori delle ipotesi dovessero trovare conferma sul terreno. Le suggestioni sono diverse: Capello, Lippi, Montella, Klopp, Ancelotti, Mazzarri. Per ora catalogate e catalogabili come suggestioni. Per ora. Coraggio, Allegri: tempo e modo per recuperare ci sono. Ma d’ora in poi è vietato sbagliare. Anche se siamo solo al 28 settembre.

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