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Non tramonta Goetze: Marotta ha l’alleato Guardiola

EPA

L'allenatore gli concede poco spazio, lui non vuole perdere la nazionale: le scelte del tecnico del Bayern possono spingerlo verso la Juve

Götze o non Götze, questo è il problema. I soli 6' che gli ha concesso sabato sera Pep Guardiola nella finale di Supercoppa di Germania, persa ai rigori contro il Wolfsburg, potrebbero essere interpretati così: per lui nello scacchiere tattico dello spagnolo non c'è spazio. Il condizionale è sempre obbligatorio, ma dopo i 14 minuti sui 180 complessivi nella semifinale di Champions contro il Barcellona e l'esclusione in quella di Coppa di Germania che ad inizio luglio avevano portato il suo procuratore a rilasciare dichiarazioni al vetriolo, l'idea che nei prossimi giorni possa accadere qualcosa non è da scartare.

Polemiche «Quando Mario ha accettato l'offerta del Bayern lo ha fatto per giocare le partite importanti e per vincere. Invece viene schierato solo negli incontri facili o entra dalla panchina e in pochi minuti deve dimostrare molto. Così non sente la fiducia». Le parole di Volker Struth, manager di Götze, a questo punto torneranno d'attualità. Götzino, infatti, dopo la corte della Juventus ha atteso un segnale importante da parte di Guardiola per avere quelle garanzie che nell'ultima stagione gli erano mancate. Ma sabato l'unico segnale che ha ricevuto è stato quello di doversi accomodare ancora una volta in panchina in un match tanto importante, quanto delicato per il Bayern e la sua stagione.

Svolta Dunque, se nei piani di Guardiola il talento di Memmingen sembra dover restare una pedina marginale, le possibilità che Struth torni alla carica per chiedere la cessione alla Juventus del suo assistito non sono da sottovalutare. Nell’anno che porta agli Europei, infatti, Götze non può permettersi di interpretare un ruolo da comparsa anche perché è consapevole che, pur essendo l’eroe di Rio de Janeiro, il ct tedesco non gli potrà garantire un posto se non dovesse giocare con continuità. Per questo il club bianconero può tornare a sorridere e a proseguire la sua politica attendista. Senza volerlo Marotta potrebbe aver trovato proprio in Guardiola il miglior allenato per portare Götze a Torino e permettere ad Allegri di avere il suo numero dieci.

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