Eins, zwei, drei: si parte. Anzi, si riparte. La Juventus di Massimiliano Allegri torna in campo per la prima uscita ufficiale del 2015-16 e - un po’ per casualità, un po’ per scaramanzia e un po’, chissà, per un segno del destino - lo fa proprio contro quel Borussia Dortmund che la scorsa stagione rappresentò la vera svolta-Champions del gruppo. Il passaggio, cioè, tra una squadra che timidamente s’approcciava alla massima competizione europea (sulla scorta della cocente eliminazione dell’edizione passata sul nefasto campo di Istanbul e d’un recente passaggio del turno per il rotto della cuffia) e invece uno squadrone in grado di spazzare via i gialloneri di Klopp in un impianto, il Westfalenstadion, da sempre ostico per chicchessia vi si approcciase con speranze ed ambizioni di successo. Non hanno del resto mancato, Gigi Buffon e compagni, di ribadire sempre e comunque quanto quella prova di forza abbia rappresentato in termini di motivazioni e consapevolezza di forze. Un tassello imprescindibile, insomma, per presentarsi poi al cospetto del Real Madrid alla pari in semifinale e, infine all’Olimpyastadion di Berlino, arrivare addirittura al punto di creare qualche grattacapo al Barcellona e ai suoi extraterrestri.

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