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Champions: Afellay, l’araba fenice che piace ancora alla Juve

LaPresse
Si chiama Ibrahim Afellay. Valeva 100 milioni di euro. Un anno e mezzo fa, invece, zero. E questa sera guarderà in faccia la Juve. Ma sarà la Juve, in estate, a puntare di nuovo lo sguardo su di lui. È la sua storia, questa storia
ATENE - Già alla fine del 2010 la Juventus lo voleva. Marotta e Paratici partirono al suo assalto perché le condizioni economiche rappresentavano più di un viatico. Il contratto con il Psv era al tramonto. I bianconeri lottarono con l'Inter, ma davanti a tutti sfrecciò il Barcellona. E furono i catalani a mettere nel cassetto il cartellino di questa eclettica seconda punta, che può giostrare anche da esterno. Olandese di origini marocchine, 28 anni, Afellay è, oggi, all'alba di una rinascita. La sua seconda vita. Quando la Juve dovette cedere il passo, era considerato un nuovo astro dell'Olanda. Con il Psv aveva vinto 4 campionati, una Coppa nazionale. Sfornava gol e assist. Mentre Van Basten gli faceva respirare l'aria della nazionale, a 22 anni. Il Barcellona gli fece firmare un contratto fino al 2015, il massimo. Ma, soprattutto, allegato al papiro vi era una clausola di rescissione "monstre". Da 100 milioni di euro, novello Bale. E lui subito fece le uova. Il primo gol in blaugrana in semifinale di Coppa del Re. In Champions, contro il Real, fece godere i catalani con un assist per Messi disegnato col compasso. Il mondo era ai suoi piedi. E i rimpianti della Juve grandi. E comprensibili.

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