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Llorente: «Juve scelta vincente, Mondiali più complicati»

A Minuto 116: «All'inizio mi ha impressionato stare nello spogliatoio con Pirlo e Buffon, che hanno vinto tutto. Ma è stato facile inserirsi, più di quanto si possa immaginare. E con un po' di pazienza… Vincendo con la Juve posso crescere ancora come giocatore». E racconta di quando suonava e sognava di fare il torero

TORINO - (e.e.)  La doppietta al Livorno l'ha rilanciato alla grande, dopo un periodo di appannamento. Ora l'obiettivo èconquistare titoli. Ma all'orizzonte ci sono anche i Mondiali e allora Fernando Llorente ammette le difficoltà per lui, in una Spagna dove c'è super concorrenza. «Per me è realmente complicato - dice in un'intervista di As ripresa dalla rivista Minuto 116 -. Diego Costa è un giocatore che sta facendo cose incredibili con l'Atletico sempre più in alto. Tutti pensavano che l'Atletico non avrebbe retto la competizione, però è lì in lotta per il finale (oltreché nelle 4 della Champions, ndr). Va a suo merito quello che sta facendo». Quindi? «Per me non sarà facile andare al Mondiale, appunto. Giocare con la selezione è realmente complicato, però nessuno di noi perde la speranza di porterci riuscire. Questa è la parte più importante della stagione e dipende da come giocheremo da qui al termine. Sono sicuro che Vicente Del Bosque (il ct iberico, ndr) deciderà per il meglio». La Roja, d'altronde, è stata la svolta per l'attaccante riodano. «Per me è stato un cambio enorme nella carriera. Mi ha dato molta fiducia, un grande salto professionalmente. Ho migliorato il mio rendimento e mi ha aiutato a vivere momenti indimenticabili». Con la Spagna campione d'Europa e del Mondo.


CHE SQUADRA Ok, c'è anche la Juve come svolta epocale. «L'Europa League con la finale nel nostro stadio ci dà una grandissima motivazione. Ci spinge a cercare di vincere un titolo europeo. E' un'opportunità molto buona. Chiaro, pensavamo alla Champions, però ora siamo qui al clou dell'Europa League e manca poco per raggiungere la finale. Ripeto, è un'opportunità incredibile per aggiudicassi un titolo continentale, che qui manca da molti anni. Sarebbe una cosa grandissima aggiudicarsi l'Europa League». Non tralascia, poi, un plauso a Torino. «La città è bella, però è sicuro che tornerò a vivere in Spagna. Ma non chiudo le porte a a. Questa esperienza è molto postavi per me, sia professionalmente sia umanamente».


CHE COMPAGNI  La squadra lo ha abbracciato: è uno di loro. «Ho avuto la fortuna di poter venire alla Juve, che per me era un sogno. Le cose vanno bene e devo solo continuare a lavorare duro in questo finale di stagione, vista la possibilità di vincere due titoli. E' il nostro obiettivo. La fiducia è stata la chiave. E poi la Juve è la JUve, una squadra molto grande, storica. All'inizio mi ha impressionato stare nello spogliatoio con Pirlo e Buffon, che hanno vinto tutto. Ma è stato facile inserirsi, più di quanto si possa immaginare. E con un po' di pazienza… Vincendo con la Juve posso crescere ancora come giocatore. Conte come Bielsa? Nel senso del lavoro, ma giorno dopo giorno è differente». E ancora: «Mi poiane rendere felice la gente, ma questa vita è anche sacrifici. Ho lasciato il mio paese, Rincon de Soto, e la mia famiglia a 11 anni. E' stato duro, anche per loro, uno sforzo enorme.  Mio papà ha sempre lavorato nel mondo dei tori e quando ero piccolo lo accompagnavo: mi immaginavo nell'arena. Suonavo anche il clarinetto e il piano…». Ora, l'unica melodia è in bianconero.

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