Simone Inzaghi è stato chiaro: "È folle pensare in questo momento alle richieste che ricevo da Italia, estero e Arabia". È ovvio che il tecnico, così come club e giocatori, siano focalizzati sull’ultimo atto di sabato in Champions, ma per Inzaghi questi non sono giorni qualsiasi. L’allenatore nerazzurro è dentro una centrifuga e non c’entra solamente la faraonica offerta da 50 milioni a stagione recapitata dall’Al-Hilal. Inzaghi sta ragionando a 360 gradi sul suo futuro. Che sia ancora all’Inter, che sia in un paese esotico o in Inghilterra, che preveda pure uno stop rigenerante dopo quattro annate piene di pressioni.
Inter, dal sogno all'incubo "zero titoli"
Sabato, a tal proposito, il tecnico piacentino si gioca tanto. Il giudizio sulla stagione cambierà come il lancio di una monetina: testa (vittoria), si parlerà di un’annata quasi trionfale, con la macchia (a quel punto più piccola) di uno scudetto perso per un punto; croce (sconfitta), partiranno processi sull’Inter da “zero titoli”. E tanti saluti all’essere rimasti in corsa su tutti i fronti fino ad aprile. L’esito della finale muterà evidentemente gli equilibri al tavolo delle contrattazioni fra Inzaghi e la dirigenza in sede di rinnovo di contratto, attualmente in scadenza nel 2026. Con la coppa in bacheca, il tecnico avrebbe una forza contrattuale assai diversa da quella delle passate estati, quando a un ritocco dell’ingaggio, aveva sempre detto sì a un prolungamento di una sola annata e accettato mercati a saldo zero.